di Scotto Alessandro
L’intervista con Włodzimierz Rędzioch, autore del libro “Jerzy Popiełuszko, martire del comunismo”, offre una riflessione profonda sull’importanza di ricordare la figura di Padre Popiełuszko a 40 anni dal suo martirio. Rędzioch, giornalista polacco residente a Roma dagli anni ’80, racconta come il martirio di Popiełuszko si inserisca nel contesto della repressione comunista contro la Chiesa in Polonia e perché la sua figura rimane cruciale anche oggi.
Padre Popiełuszko, ucciso nel 1984, è uno dei circa 100 polacchi, tra cui anche i sacerdoti, assassinati durante il regime comunista. La sua morte, tuttavia, ha avuto una risonanza particolare poiché il suo martirio è stato ben documentato e la sua testimonianza di fede ha avuto un impatto duraturo sulla Chiesa e sulla società. Come sottolineato da Rędzioch, i comunisti polacchi, seguendo la linea ideologica dei sovietici, miravano a creare una società atea, eliminando qualsiasi opposizione religiosa, considerata come una minaccia per il regime.
Il libro, scritto con la collaborazione di Grzegorz Górny e arricchito da una sezione fotografica di Janusz Rosikoń, offre una ricostruzione dettagliata della vita e della morte di Popiełuszko, grazie anche alle testimonianze dei suoi familiari e di chi lo ha conosciuto da vicino. Rędzioch ha avuto modo di intervistare figure chiave come il fratello e la sorella del martire, nonché storici e testimoni del suo impegno pastorale.
Un aspetto particolarmente toccante dell’intervista è il racconto della brutalità con cui fu assassinato Popiełuszko. Il fratello fu l’unico che ebbe il coraggio di vedere il suo corpo dopo che fu recuperato dal fiume Vistola, riuscendo a riconoscerlo solo grazie a un piccolo segno sul petto, dato che il viso era stato completamente devastato dai suoi aguzzini.
Rędzioch sottolinea inoltre come Giovanni Paolo II abbia sempre valorizzato la testimonianza dei martiri, considerandoli fondamentali per la crescita spirituale della Chiesa contemporanea. A Roma, per esempio, è stato creato il Santuario dei Martiri Moderni nella Chiesa di San Bartolomeo all’Isola, un luogo dedicato a coloro che hanno sacrificato la vita per la fede nel XX e XXI secolo.
Nell’edizione italiana del libro, la prefazione è stata curata dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, che ricorda come “attraverso il sacrificio dei martiri Dio cambia i cuori degli uomini”. Questo messaggio di speranza e trasformazione spirituale è centrale nella storia di Popiełuszko, il cui martirio continua a essere una testimonianza viva di coraggio e fedeltà alla fede in un periodo di oppressione.
Infine, Rędzioch esprime la speranza che la pubblicazione del libro possa sensibilizzare anche il pubblico italiano, ricordando che, sebbene l’Italia non abbia vissuto l’esperienza di un regime comunista, è importante non dimenticare i pericoli di questa ideologia e il sacrificio di coloro che si sono opposti alla sua oppressione.