«L’invito a ogni cristiano è quello di valorizzare i doni dello Spirito Santo che si concretizzano nella storia, quelli che noi chiamiamo carismi. La figura di Antonio, che scelse nella sua vita di seguire la radicalità di Francesco d’Assisi, riassume tutte queste prerogative dello Spirito». Così il vescovo Gianrico Ruzza ha presentato Sant’Antonio di Padova, compatrono della diocesi, che la chiesa celebra oggi.
Il presule ha presieduto la celebrazione eucaristica che si è svolta ieri sera nella rettoria della Santissima Concezione al Ghetto di Civitavecchia. Celebrazioni che si ripeteranno anche nella giornata odierna – alle 7.30, alle 11.30 e alle 18 – con la distribuzione del «pane di Sant’Antonio».
«Proclamare il Vangelo – ha detto il vescovo – vuol dire amare e contagiare nella gioia: è la Parola del Signore che converte, tutto il resto sarà a completamento. Questo lo ha capito il giovane Antonio che, con la preghiera e nel rapporto con Gesù, ha cambiato la sua vita per dedicarla al Signore. Questa è la maturità, la crescita nella sapienza». «Amare i santi – ha concluso monsignor Ruzza – vuol dire amare la sapienza e sceglierla».
Al termine della celebrazione, dopo la distribuzione del Pane di Sant’Antonio, la statua del patrono è stata portata in processione per le vie del centro storico, accompagnata dalla banda musicale «Amilcare Ponchielli».