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Piendibene: Commercio e turismo risorse irrinunciabili per l’economia cittadina

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Vale la pena ritornare su un tema molto importante, che ha già conquistato l’attenzione in questa campagna elettorale, anche a seguito degli incontri avvenuti fra i candidati sindaco e le associazioni del commercio e dell’artigianato. Sono stati molteplici i temi affrontati, tutti incentrati sulle criticità che attraversa il settore e sulla mancanza di risposte adeguate da parte delle amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi anni.

Sarebbe impossibile trattare in maniera esaustiva, in queste poche righe, ciò che dovrà essere realizzato per giovare a tutto il variegato settore, tuttavia credo che una doverosa premessa da fare nei primi giorni della prossima amministrazione debba comprendere un’assunzione di responsabilità per le cose non fatte o non portate a termine (questo indipendentemente dalle responsabilità dell’appartenenza politica) e l’impegno ad evitare le false promesse, inutili, dannose e poco credibili. Un esercizio di onestà intellettuale che gioverebbe alla causa e ricondurrebbe i problemi nella giusta ottica per poter essere meglio affrontati.

Senza alcun dubbio il settore del commercio rappresenta un asset strategico per l’economia di qualsiasi Nazione e a maggior ragione questo vale per l’Italia, tra le più ambite mete del turismo mondiale, dato che commercio e turismo sono legati a doppio filo e dunque ogni tipo di pianificazione deve tenere in considerazione tale aspetto. 

Civitavecchia, come è ormai noto a tutti, è meta annuale di milioni di crocieristi i quali, se adeguatamente intercettati, porterebbero un enorme valore aggiunto alla nostra economia. Invece nel confronto e nell’indagine di Confcommercio è emerso che l’incidenza del crocierismo è del tutto marginale. Altro elemento preoccupante, la chiusura di molte attività commerciali, che certificano una crisi del settore, peraltro comune a molte altre città, con la sola eccezione dell’e-commerce. Le cause sono varie, fra queste ritengo vadano evidenziate la mancanza di pianificazione mirata e un diffuso degrado urbano della città. Una città più bella e pulita, dove i servizi funzionano, è certamente più attrattiva e intercetta in modo migliore i flussi turistici, alimentando, di conseguenza, il commercio e l’artigianato,costituito per lo più da piccole e medie imprese, favorendone la crescita. Ciò vale a maggior ragione in prospettiva del Giubileo del 2025.

Se si vuole creare un’alternativa valida al commercio su internet e ai grandi centri commerciali, occorre puntare sul rilancio dei centri commerciali naturali e, quindi, su una pianificazione che contempli la riqualificazione del centro storico in una logica di area vasta.

Se questo è un obiettivo prioritario a media e lunga scadenza, da affrontare necessariamente per step, parimenti devono essere individuate le soluzioni immediate e nel breve periodo utili a contenere la crisi e creare condizioni più vantaggiose per la competitività delle imprese commerciali. 

A questo proposito e senza poter entrare troppo nel dettaglio, ritengo accoglibili molte delle richieste poste dalle associazioni, quali ad esempio il completamento del mercato e la definizione dei ruoli di associazioni di categoria, dei consorzi e dei mercatalistessi. E poi il miglioramento dell’offerta dei servizi di accoglienza del Comune, con l’incremento dei punti di informazione; l’intensificazione del controllo e della vigilanza, quindi maggiore sicurezza; una maggiore pulizia della città; aumento dei mezzi pubblici a scapito del trasporto privato, con lo scopo di decongestionare il traffico e favorire la fruizione anche per i crocieristi; incremento dei servizi digitali. Interessanti anche le proposte di condividere un calendario degli eventi e dell’istituzione di un disciplinare per l’iscrizione nel registro delleDe.C.O. di quattro prodotti tipici della tradizione culinaria civitavecchiese.

Sono proposte sensate ed attuabili in tempi rapidi che, per quanto di competenza del Comune, saranno valutate adeguatamente nell’interesse della Città e della sua economia

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Vale la pena ritornare su un tema molto importante, che ha già conquistato l’attenzione in questa campagna elettorale, anche a seguito degli incontri avvenuti fra i candidati sindaco e le associazioni del commercio e dell’artigianato. Sono stati molteplici i temi affrontati, tutti incentrati sulle criticità che attraversa il settore e sulla mancanza di risposte adeguate da parte delle amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi anni.

Sarebbe impossibile trattare in maniera esaustiva, in queste poche righe, ciò che dovrà essere realizzato per giovare a tutto il variegato settore, tuttavia credo che una doverosa premessa da fare nei primi giorni della prossima amministrazione debba comprendere un’assunzione di responsabilità per le cose non fatte o non portate a termine (questo indipendentemente dalle responsabilità dell’appartenenza politica) e l’impegno ad evitare le false promesse, inutili, dannose e poco credibili. Un esercizio di onestà intellettuale che gioverebbe alla causa e ricondurrebbe i problemi nella giusta ottica per poter essere meglio affrontati.

Senza alcun dubbio il settore del commercio rappresenta un asset strategico per l’economia di qualsiasi Nazione e a maggior ragione questo vale per l’Italia, tra le più ambite mete del turismo mondiale, dato che commercio e turismo sono legati a doppio filo e dunque ogni tipo di pianificazione deve tenere in considerazione tale aspetto. 

Civitavecchia, come è ormai noto a tutti, è meta annuale di milioni di crocieristi i quali, se adeguatamente intercettati, porterebbero un enorme valore aggiunto alla nostra economia. Invece nel confronto e nell’indagine di Confcommercio è emerso che l’incidenza del crocierismo è del tutto marginale. Altro elemento preoccupante, la chiusura di molte attività commerciali, che certificano una crisi del settore, peraltro comune a molte altre città, con la sola eccezione dell’e-commerce. Le cause sono varie, fra queste ritengo vadano evidenziate la mancanza di pianificazione mirata e un diffuso degrado urbano della città. Una città più bella e pulita, dove i servizi funzionano, è certamente più attrattiva e intercetta in modo migliore i flussi turistici, alimentando, di conseguenza, il commercio e l’artigianato,costituito per lo più da piccole e medie imprese, favorendone la crescita. Ciò vale a maggior ragione in prospettiva del Giubileo del 2025.

Se si vuole creare un’alternativa valida al commercio su internet e ai grandi centri commerciali, occorre puntare sul rilancio dei centri commerciali naturali e, quindi, su una pianificazione che contempli la riqualificazione del centro storico in una logica di area vasta.

Se questo è un obiettivo prioritario a media e lunga scadenza, da affrontare necessariamente per step, parimenti devono essere individuate le soluzioni immediate e nel breve periodo utili a contenere la crisi e creare condizioni più vantaggiose per la competitività delle imprese commerciali. 

A questo proposito e senza poter entrare troppo nel dettaglio, ritengo accoglibili molte delle richieste poste dalle associazioni, quali ad esempio il completamento del mercato e la definizione dei ruoli di associazioni di categoria, dei consorzi e dei mercatalistessi. E poi il miglioramento dell’offerta dei servizi di accoglienza del Comune, con l’incremento dei punti di informazione; l’intensificazione del controllo e della vigilanza, quindi maggiore sicurezza; una maggiore pulizia della città; aumento dei mezzi pubblici a scapito del trasporto privato, con lo scopo di decongestionare il traffico e favorire la fruizione anche per i crocieristi; incremento dei servizi digitali. Interessanti anche le proposte di condividere un calendario degli eventi e dell’istituzione di un disciplinare per l’iscrizione nel registro delleDe.C.O. di quattro prodotti tipici della tradizione culinaria civitavecchiese.

Sono proposte sensate ed attuabili in tempi rapidi che, per quanto di competenza del Comune, saranno valutate adeguatamente nell’interesse della Città e della sua economia

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