23.4 C
Rome
sabato, Luglio 27, 2024
HomeCIVITAVECCHIASui disabili si può fare di più e meglio, ma sempre all'insegna...

Sui disabili si può fare di più e meglio, ma sempre all’insegna di inclusività e famiglie

Date:

Qualche giorno fa, un candidato alle elezioni europee ha rilanciato l’idea delle classi differenziali per le persone affette da disabilità. Un intervento veramente fuori luogo e fuori tempo che ripropone pratiche superate ormai da più di 50 anni, pratiche che hanno una unica conseguenza: la ghettizzazione del disabile.

Oggi la parola d’ordine deve essere una sola: inclusione! L’inclusione permette ai disabili di crescere insieme agli altri, è l’unica strada che può portare all’autonomia ed alla indipendenza. E’ solo rendendo il disabile più autonomo ed indipendente, compatibilmente con i suoi problemi ovviamente, che possiamo assicurargli una vita la più soddisfacente possibile. In questo senso vanno anche le istituzioni sovranazionali, come dimostrano le recenti istituzioni della Carta europea della disabilità e del contrassegno di parcheggio europeo. 

Ma non basta.

Dobbiamo aiutare le famiglie con disabili soprattutto nella prima fase della loro nuova esperienza: nessuno di noi è pronto da subito a prendersi carico di un disabile. Ci vuole tempo ed aiuto da parte di persone competenti, anche perché ognuno è un caso particolare con bisogni particolari. E’ necessario che Asl e assessorato ai servizi sociali, insieme alle associazioni del volontariato, guidino le famiglie nei percorsi sociosanitari di assistenza alle persone disabili. Soprattutto nei primi momenti in cui si prende coscienza della disabilità di un proprio caro.

Bisogna che le famiglie non siano preda dello sconforto, della paura, della disperazione. Devono essere aiutate da subito nella ricerca delle soluzioni e delle persone giuste. 

Altro punto che ritengo elemento di civiltà: quello che viene definito il “dopo di noi”. La preoccupazione è legittima: chi si prenderà cura delle persone più deboli della nostra famiglia che dipendevano da noi quando noi non ci saremo più? Anche in questo caso programmare il futuro, dare alle famiglie la certezza che anche “dopo di loro” i disabili che loro hanno accudito con tanto amore e passione riceveranno lo stesso trattamento, ecco, lo considero un elemento di civiltà che un’amministrazione comunale non può dimenticare.

Condividi

Articoli Correlati

Civitavecchia, Bonafoni (Pd): bene delibera su salario minimo per contratti del Comune

È davvero un bel segnale la delibera approvata oggi dalla nuova amministrazione comunale di Civitavecchia, che stabilisce nuove regole per tutte le procedure di gara. La delibera di giunta prevede che nei lavori, servizi e forniture oggetto di appalto e concessioni, il personale impiegato riceva un salario minimo di 9 euro l'ora

Mari (Fdi): bene la transizione ecologica del mimit, ora da enel ci aspettiamo più investimenti e rispetto dei contratti in essere

L’accelerazione impressa dalla riunione presso il MIMIT alla transizione del polo energetico di Civitavecchia è un ottimo risultato. Dopo mesi di duro lavoro, con la Regione Lazio che si è posta nel ruolo di coordinamento delle istanze provenienti dal comune, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni

Vasto Incendio di Vegetazione a Roma: Intervento dei Vigili del Fuoco e Protezione Civile

Nella tarda mattinata di ieri, 25 luglio 2024, un vasto incendio di vegetazione si è sviluppato in via S. Maria di Galeria, nel comune di Roma. Sul posto sono prontamente intervenuti i Vigili del Fuoco di Bracciano, il DOS 26 (Direttore delle Operazioni di Spegnimento), i colleghi VVF dell’AIB di Cerveteri e numerose associazioni

Alessi: “Delibera per salario minimo segnale politico importante”

Oggi, nella riunione di Giunta abbiamo approvato un’importante delibera di valenza politica nonché sostanziale: la tutela della retribuzione minima salariale in qualsiasi contratto stipulato dal Comune di Civitavecchia.”  Lo dichiara Piero Alessi Assessore alle Attività Produttive, Turismo, Lavoro e Personale

GNV presenta il rapporto di comunità 2023

GNV, compagnia di traghetti del Gruppo MSC, presenta il proprio Rapporto di Comunità 2023, sintesi di una accurata analisi degli ultimi anni di attività e del legame esistente tra la Compagnia e l’Italia, realizzata in collaborazione con Risposte Turismo, società indipendente di ricerca e consulenza. In occasione dei 30 anni di operatività, la Compagnia ha infatti deciso di rendicontare i propri risultati
spot_imgspot_img

Qualche giorno fa, un candidato alle elezioni europee ha rilanciato l’idea delle classi differenziali per le persone affette da disabilità. Un intervento veramente fuori luogo e fuori tempo che ripropone pratiche superate ormai da più di 50 anni, pratiche che hanno una unica conseguenza: la ghettizzazione del disabile.

Oggi la parola d’ordine deve essere una sola: inclusione! L’inclusione permette ai disabili di crescere insieme agli altri, è l’unica strada che può portare all’autonomia ed alla indipendenza. E’ solo rendendo il disabile più autonomo ed indipendente, compatibilmente con i suoi problemi ovviamente, che possiamo assicurargli una vita la più soddisfacente possibile. In questo senso vanno anche le istituzioni sovranazionali, come dimostrano le recenti istituzioni della Carta europea della disabilità e del contrassegno di parcheggio europeo. 

Ma non basta.

Dobbiamo aiutare le famiglie con disabili soprattutto nella prima fase della loro nuova esperienza: nessuno di noi è pronto da subito a prendersi carico di un disabile. Ci vuole tempo ed aiuto da parte di persone competenti, anche perché ognuno è un caso particolare con bisogni particolari. E’ necessario che Asl e assessorato ai servizi sociali, insieme alle associazioni del volontariato, guidino le famiglie nei percorsi sociosanitari di assistenza alle persone disabili. Soprattutto nei primi momenti in cui si prende coscienza della disabilità di un proprio caro.

Bisogna che le famiglie non siano preda dello sconforto, della paura, della disperazione. Devono essere aiutate da subito nella ricerca delle soluzioni e delle persone giuste. 

Altro punto che ritengo elemento di civiltà: quello che viene definito il “dopo di noi”. La preoccupazione è legittima: chi si prenderà cura delle persone più deboli della nostra famiglia che dipendevano da noi quando noi non ci saremo più? Anche in questo caso programmare il futuro, dare alle famiglie la certezza che anche “dopo di loro” i disabili che loro hanno accudito con tanto amore e passione riceveranno lo stesso trattamento, ecco, lo considero un elemento di civiltà che un’amministrazione comunale non può dimenticare.

Condividi

Iscriviti

- Non perdere mai una notizia con le notifiche

- Ottieni pieno accesso ai nostri contenuti premium

- Naviga gratuitamente da un massimo di 5 dispositivi contemporaneamente

Ultimi articoli

spot_img

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui