20.5 C
Rome
venerdì, Settembre 20, 2024
HomeCIVITAVECCHIAScotto, chi ha paura della statua di San Giovanni Paolo II?

Scotto, chi ha paura della statua di San Giovanni Paolo II?

Date:

Ci sono alcuni volti che hanno un sorriso particolare.

Si dice che lo sguardo sia lo specchio dell’anima, ma un sorriso di rara dolcezza smuove le montagne e fa tremare gli abissi.

Karol Wojtyla era un’anima prescelta e il sorriso che Dio aveva impresso sul suo volto è stata la prova di quanto il mondo intero lo abbia sempre amato.

Quest’uomo, questo Papa, questo Santo speciale, è parte della nostra storia, la storia dell’Italia, insieme ai suoi profondi e veri valori di fede cristiana e soprattutto di amore per l’umanità.

Il progetto da noi presentato inizia proprio da questo sorriso, al quale abbiamo dedicato, più di due anni fa, un’iniziativa importante che avrebbe dovuto vedere la luce prima che scoppiasse la pandemia, ossia quella di far costruire e dedicare una statua proprio a San Giovanni Paolo II.

Abbiamo smosso mari e monti e aspettato che le istituzioni pubbliche politiche riconoscessero l’importanza di questo gesto. Nel tempo pandemico abbiamo atteso con pazienza e grande fiducia che si aprissero le acque di un mare troppo grande all’interno del quale sono finite però lentamente la maggior parte delle lettere da noi inviate e dei richiami di approvazione protocollati per qualcosa che sembrava svanire drasticamente nel nulla, giorno dopo giorno.

Allora il nostro obiettivo ha abbracciato con grande coraggio e speranza la certezza che forse l’aiuto sarebbe arrivato da qualche altra parte. Ed è stato così. Hanno cominciato a muoversi i comuni cittadini, e subito dopo di loro, gli stessi sindaci delle città in cui queste persone così speciali vivevano.

Quarantacinque comuni che collaborano a questo grande progetto, quarantacinque piccole e grandi realtà italiane che hanno abbracciato insieme a noi questo sogno e che lo stanno realizzando. Un filo che collegherà attraverso tutta l’Italia il ricordo e soprattutto il coraggio di unire le forze di tanti per dare un nome alla nostra memoria.

Sappiamo bene che le cose che riguardano ciò che di valore viene tramandato da testimoni come Karol Wojtyla, sono sempre ostacolate.

Questo però ci ha solo resi più forti.

Forti del nostro convincimento.

Forti della nostra consapevolezza.

Forti dei nostri valori.

E se il desiderio di far erigere una statua dedicata a Giovanni Paolo II non si arresta (stiamo ultimando il progetto relativo al basamento) dalla nostra parte abbiamo i grandi numeri dei cittadini italiani che vogliono conservare una memoria storica da tramandare alle nuove generazioni.

Dopo questo grande atto di fiducia che sta correndo come un Tam Tam in tantissime regioni italiane, avvieremo anche un’importante raccolta fondi per non disperdere nemmeno una goccia del nostro sudore e poterla rendere così finalmente concreta.

Quello che ancora ci domandiamo è perché alcuni personaggi della politica continuino a tramare nell’ombra per ostacolare la progettazione finale della statua da posizionare nella mia storica città: Civitavecchia. E come sia possibile che decine di comuni italiani abbiano risposto all’appello della nostra associazione, pur essendo lontani anche trecento chilometri dalla nostra città, mentre Civitavecchia e le sue istituzioni sembrano addormentate di un sonno così poco costruttivo e inconcludente.

Questo però non mi fermerà e non ci fermerà.

E se siamo arrivati fin qui è perché il tempo ci ha dato ragione soprattutto quando a sostenerci sono in questo momento, centinaia di persone che da ogni regione muovono tutte insieme una forza unica che porta avanti gli entusiasmi di ognuno di noi.

Quando il bene è superiore numericamente forse ci sarebbe da riflettere sulle conseguenze ovvie di una remata in senso opposto.

Io ci sono, e ci sarò sempre, finché il mio cuore continuerà a battere.

Alessandro Scotto

Articoli Correlati

Pulizia strade: conclusi i lavori nei quartieri di San Gordiano e San Liborio. Interventi anche a Campo dell’Oro

Via delle Mimose, Via degli Oleandri, Via dei Glicini, Via dei Gigli, Via delle Camelie, Via Labat, Via Fontana, Viale Lazio e vie adiacenti. Queste le vie interessate, tra le altre, dalle operazioni di spazzamento manuale e meccanizzato e lavaggio strade, ad opera di CSP, per la rimozione di foglie, terra e detriti

Porta a Porta: Via Trieste, Via Betti, Via Vanvitelli e Via Toscana tra le peggiori per la raccolta differenziata

La maglia nera per l’errato conferimento delle frazioni di plastica e metalli, carta e cartone ed organico della raccolta differenziata “porta a porta” va agli utenti di Via Trieste, Via Lorenzo Betti, Via Luigi Vanvitelli e Via Toscana. È questo il risultato dell’ultimo rapporto elaborato dalla squadra “Pronto Intervento” di CSP

UIL – CGIL, tempo scaduto: aspettiamo la giusta transizione energetica

Al termine della stagione estiva, ci saremmo aspettati un'accelerazione sui processi della transizione energetica nella direzione del phase-out dal fossile, per giungere alla produzione di energia rinnovabile e sostenibile su un territorio sfruttato ben oltre il limite della tolleranza. Invece veniamo a conoscenza di incontri presso il Ministero dal quale sono state escluse le Organizzazioni Sindacali

Civitavecchia verso un futuro termale

L’amministrazione comunale di Civitavecchia ribadisce il proprio impegno concreto e determinato per lo sviluppo del termalismo nella nostra città. Dopo anni di contenziosi che hanno ostacolato la valorizzazione di questo settore, siamo finalmente giunti a una fase in cui è possibile tracciare un percorso chiaro e condiviso

I Porti di Roma e del Lazio premiati a Remtech per la loro vocazione green

L'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale con il suo Presidente Pino Musolino è stata premiata a Ferrara a Remtech, la fiera Tecnologico Ambientale specializzata sui temi del risanamento, della rigenerazione e dello sviluppo sostenibile dei territori
spot_imgspot_img

Ci sono alcuni volti che hanno un sorriso particolare.

Si dice che lo sguardo sia lo specchio dell’anima, ma un sorriso di rara dolcezza smuove le montagne e fa tremare gli abissi.

Karol Wojtyla era un’anima prescelta e il sorriso che Dio aveva impresso sul suo volto è stata la prova di quanto il mondo intero lo abbia sempre amato.

Quest’uomo, questo Papa, questo Santo speciale, è parte della nostra storia, la storia dell’Italia, insieme ai suoi profondi e veri valori di fede cristiana e soprattutto di amore per l’umanità.

Il progetto da noi presentato inizia proprio da questo sorriso, al quale abbiamo dedicato, più di due anni fa, un’iniziativa importante che avrebbe dovuto vedere la luce prima che scoppiasse la pandemia, ossia quella di far costruire e dedicare una statua proprio a San Giovanni Paolo II.

Abbiamo smosso mari e monti e aspettato che le istituzioni pubbliche politiche riconoscessero l’importanza di questo gesto. Nel tempo pandemico abbiamo atteso con pazienza e grande fiducia che si aprissero le acque di un mare troppo grande all’interno del quale sono finite però lentamente la maggior parte delle lettere da noi inviate e dei richiami di approvazione protocollati per qualcosa che sembrava svanire drasticamente nel nulla, giorno dopo giorno.

Allora il nostro obiettivo ha abbracciato con grande coraggio e speranza la certezza che forse l’aiuto sarebbe arrivato da qualche altra parte. Ed è stato così. Hanno cominciato a muoversi i comuni cittadini, e subito dopo di loro, gli stessi sindaci delle città in cui queste persone così speciali vivevano.

Quarantacinque comuni che collaborano a questo grande progetto, quarantacinque piccole e grandi realtà italiane che hanno abbracciato insieme a noi questo sogno e che lo stanno realizzando. Un filo che collegherà attraverso tutta l’Italia il ricordo e soprattutto il coraggio di unire le forze di tanti per dare un nome alla nostra memoria.

Sappiamo bene che le cose che riguardano ciò che di valore viene tramandato da testimoni come Karol Wojtyla, sono sempre ostacolate.

Questo però ci ha solo resi più forti.

Forti del nostro convincimento.

Forti della nostra consapevolezza.

Forti dei nostri valori.

E se il desiderio di far erigere una statua dedicata a Giovanni Paolo II non si arresta (stiamo ultimando il progetto relativo al basamento) dalla nostra parte abbiamo i grandi numeri dei cittadini italiani che vogliono conservare una memoria storica da tramandare alle nuove generazioni.

Dopo questo grande atto di fiducia che sta correndo come un Tam Tam in tantissime regioni italiane, avvieremo anche un’importante raccolta fondi per non disperdere nemmeno una goccia del nostro sudore e poterla rendere così finalmente concreta.

Quello che ancora ci domandiamo è perché alcuni personaggi della politica continuino a tramare nell’ombra per ostacolare la progettazione finale della statua da posizionare nella mia storica città: Civitavecchia. E come sia possibile che decine di comuni italiani abbiano risposto all’appello della nostra associazione, pur essendo lontani anche trecento chilometri dalla nostra città, mentre Civitavecchia e le sue istituzioni sembrano addormentate di un sonno così poco costruttivo e inconcludente.

Questo però non mi fermerà e non ci fermerà.

E se siamo arrivati fin qui è perché il tempo ci ha dato ragione soprattutto quando a sostenerci sono in questo momento, centinaia di persone che da ogni regione muovono tutte insieme una forza unica che porta avanti gli entusiasmi di ognuno di noi.

Quando il bene è superiore numericamente forse ci sarebbe da riflettere sulle conseguenze ovvie di una remata in senso opposto.

Io ci sono, e ci sarò sempre, finché il mio cuore continuerà a battere.

Alessandro Scotto

Iscriviti

- Non perdere mai una notizia con le notifiche

- Ottieni pieno accesso ai nostri contenuti premium

- Naviga gratuitamente da un massimo di 5 dispositivi contemporaneamente

Ultimi articoli

spot_img

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui